Articolo pubblicato su Italia Oggi il 08/03/2022
di Carlo Valentini
Per la prima volta nella storia dell’umanità, le nuove generazioni mostrano un quoziente di intelligenza inferiore a quello delle generazioni che le hanno precedute. Calano le facoltà mentali dei più giovani, aumenta il loro disagio psicologico. Ansia, stress, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, aggressività: è l’analisi di Andrea Cangini, ex direttore del QN, il fascicolo nazionale del Resto del Carlino-Nazionale-Giorno, ora parlamentare (un po’ dissidente) di Forza Italia. Ha pubblicato un libro CocaWeb, Una generazione da salvare (Minerva) in cui mette in ordine una tesi che molti condividono ma pochi osano esporre perché va contro il politically correct: «I dati fanno paura e sono in crescita costante. È l’effetto di una vita trascorsa usando social, video, chat e videogiochi. Un uso che, stimolando il cervello a rilasciare il neurotrasmettitore della sensazione del piacere, non può che generare un abuso».
Il Web come la cocaina, appunto. «Non lo dicono le vecchie zie – assicura Cangini – lo dicono gli esperti ascoltati dalla commissione Istruzione del Senato nell’ambito di un’indagine conoscitiva sul rapporto tra tecnologia digitale e gli studenti. Forti dei propri studi e della propria esperienza diretta, psicologi, neurologi, psicoterapeuti, pedagogisti, sociologi, grafologi, linguisti ed esponenti delle forze dell’ordine hanno composto un puzzle allarmante: l’immagine di una generazione perduta. Sta a noi salvarla».
Il libro è basato sulla relazione finale (dopo le audizioni) votata all’unanimità dalla VII Commissione del Senato. Quasi nessuno ne ha parlato. Perciò Cangini ha deciso di elaborare e raccogliere tutto il materiale (compresi gli apporti degli esperti) in un libro. «È un inizio – dice – ma è anche un monito. Che nessuno possa dire, un giorno: Io non sapevo»